Duccio Benvenuti


Storia di vita e d’anarchia

Guelfo Guelfi e Erminia Del Colombo fra Volterra e Bruxelles

 

PROLOGO

 

 

     Dopo aver conosciuto le storie degli alabastrai volterrani nel volume Sovversivi - i lavoratori dell'alabastro nel casellario politico centrale (edito da Distillerie) l'interesse del Collettivo Distillerie non si è esaurito, e la curiosità ha portato a voler sapere di più sulle vicende straordinarie di alcuni di loro. La storia di Guelfo Guelfi e Erminia Del Colombo è una di quelle.

Il quartiere di Terdelt a Schaerbeek-Bruxelles non è poi così cambiato dagli anni trenta.

Donne frettolose in chador salgono su vecchi mercedes per andare a prendere i figli a scuola. Suonano antifurto difettosi. Dai terrazzi sulla strada si intravedono le vite degli abitanti del quartiere. Case dignitose, luminose, col verde attorno.

La famiglia Guelfi abitava al n. 35 di Avenue Raimond Foucart dove il giardino nasconde la casa. Le biciclette passano numerose sui vialetti, dove Guelfo pedalava per raggiungere lo studio di scultura accanto il cimitero di Schaerbeek dove lavorava.

Il sole da queste parti si vede di rado, quando appare nel lungo inverno non porta il caldo, ma va a braccetto con il vento freddo dell'est. Più spesso il cielo è di un grigio a cui nessuno presta attenzione ché sono abituati, oppure piove, e qualche volta non ti accorgi, quando è fitta e lieve la pioggia di Bruxelles.

E' qui che ci diamo appuntamento con Ovidia Guelfi figlia di Guelfo che ci attende insieme alla nipote Viviane. Le storie di tanti italiani fuoriusciti negli anni del fascismo indicano un mondo mai dimenticato in Belgio come in altre parti del mondo. Sono tanti gli anni passati ma tutte le generazioni ancora portano in sé i valori di quella volontaria dipartita. L'antifascismo, la solidarietà, la lotta. In questa giornata di marzo distratta dagli eventi terroristici che segnano la città, con Pietro Masiello, Gianni Calastri e Bruno Signorini, siamo andati a ricercare la dimensione dei fatti che ci piace raccontare.

Le vicende di Guelfo e Erminia attraversano la storia d'Europa dall'inizio del novecento fino agli anni a noi vicini quando gli echi del totalitarismo restano un ricordo mai sbiadito certo, ma pur sempre in una dimensione culturale ed ideologica lontana da quegli eventi drammatici degli anni della giovinezza: le guerre, la fame, il regime.

Molte delle informazioni riportate provengono dalle fonti di polizia e da quelle diplomatiche raccolte nel Casellario Politico Centrale dell'Archivio di Stato di Roma. Fonti solerti ed attente quanto parziali nel racconto della vicenda.

Ad esse si alternano i ricordi della famiglia: teneri, schietti ed ancora presenti e chiari.

E' una storia come altre, una storia a lieto fine. La storia di uno scultore, della propria compagna e di una famiglia che vivano la loro vita con speranza con ardore con modestia.