Ci chiamavan matti. Voci di muto amore
La lettura-spettacolo “Ci chiamavan matti. Voci di muto amore” nasce dalle letture di alcune lettere degli internati nel manicomio di Volterra
effettuate durante le visite guidate all’ex manicomio e dallo spettacolo teatrale-musicale “Che Matti. Voci e suoni dai manicomi”, messo in scena insieme al gruppo musicale I
Disertori.
Ho accettato con piacere l’invito di Franco Santini a portare di nuovo su un palco le voci negate di così tante persone, uomini e donne, rinchiuse
nei manicomi di Volterra, Siena e Arezzo nel corso del secolo scorso. Voci che si liberano dalle loro lettere, da quei muri freddi e incrostati di rabbia, grida, suppliche e silenzi; voci che
meritano di essere ascoltate.
Lo spettacolo è impreziosito dalla scultura realizzata da Paolo e Alessandro Pineschi, dalle suggestive sonorizzazioni effettuate dal vivo da Andrea
“Lupo” Lupi e dalla locandina realizzata da Alessio Marolda.